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Roma, 25 set – Ieri, la petizione sulla cittadinanza facile ha raggiunto 500mila firme e, dopo il vaglio di ammissibilità della Corte costituzionale, verrà tradotta in un referendum. Tra i testimonial scelti dalla sinistra e dai sorosiani, troviamo Roberto Saviano, Zerocalcare, Matteo Garrone, Ilaria Salis (la stessa delle prigioni razziste) e Ghali, l’italo-tunisino che «Sogna l’Italia, la nuova Italia».
Il referendum promosso da Più Europa, a cui poi si sono aggiunti tutti i partiti di sinistra, propone di ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza ininterrotta in Italia richiesti ai cittadini stranieri per fare domanda di cittadinanza italiana. Inoltre, i figli minorenni diventeranno automaticamente cittadini italiani dopo l’ottenimento della cittadinanza dei genitori.
L’integrazione non può essere stabilita da un pezzo di carta
Ormai è noto che i membri di tutte le più violente baby gang sono stranieri o stranieri con cittadinanza italiana. Da nord a sud, queste bande di giovani allogeni terrorizzano interi quartieri delle città italiane, come ho già documentato in articoli precedenti. Nel 2023, i minori stranieri denunciati/arrestati sono stati 16.022 sui 31.173 totali. Ciò significa che il 51 per cento degli arrestati/denunciati erano stranieri, sebbene rappresentino solo 8,2 per cento della popolazione dai 14 ai 17 anni residente in Italia. Non bisogna dimenticare che queste statistiche includono nella categoria «minori italiani» anche i minori di origine straniera che hanno ottenuto la cittadinanza italiana.
Per quanta riguarda la violenza sessuale, nel 2023, sono stati 177 i minori stranieri denunciati/arrestati contro i 138 minori italiani denunciati/arrestati. Ciò significa che i minori stranieri hanno una propensione al reato di violenza sessuale 14 volte superiore a quella dei minori italiani.
A questi dati del Ministero, corrispondono quelli del Dipartimento per la giustizia minorile, i quali l’aumento dei minori stranieri detenuti nelle carceri minorili italiane: addirittura, nel 2023, i minori stranieri erano più numerosi dei minori italiani.
Ormai, come già palesato dai Paesi europei con una storia di immigrazione più datata, sono le seconde e terze generazioni le più pericolose per la sicurezza nazionale. Nell’estate del 2023, in Francia, furono i francesi con background migratorio a mettere a ferro e fuoco le città , tra guerriglie urbane, saccheggi dei negozi e incendi dolosi. In Inghilterra, è stato proprio un 17enne ruandese con cittadinanza britannica ad aver massacrato a colpi di coltello e ucciso tre bambine di 6, 7 e 9 anni.
In Italia, l’ultimo tragico caso che ha riguardato uno straniero con cittadinanza italiana è stato l’omicidio di Sharon Verzeni: la donna è stata accoltellata in strada da Moussa Sangare «senza alcun motivo». Ma sono giornalieri gli episodi di criminalità che riguardano le seconde generazioni, come ho raccontato nel libro «Le vite delle donne contano».
«Passiamo dove vogliamo, italiani di me*da»
Sono sempre più frequenti gli episodi di razzismo delle seconde generazioni nei confronti degli italiani. L’ultimo, in ordine cronologico, è avvenuto nel centro di Pordenone, come riportato dall’edizione odierna del Gazzettino. Dopo aver sfrecciato sui monopattini davanti a un bar delle città , un gruppo di ragazzini di origine straniera ha risposto alle rimostranze dei clienti con insulti e minacce: «Noi passiamo dove vogliamo, italiani di me*da».
Nel giugno del 2022, dopo aver devastato Peschiera del Garda, un gruppo di «nuovi italiani» molestò sessualmente 6 ragazzine di 16 e 17 anni su un treno regionale. Gli stessi urlarono anche alle giovani vittime: «Le donne bianche qui non salgono».
Come visto in Francia e nel Regno Unito, non basta nascere in un Paese europeo, frequentare la scuola e avere gli stessi identici diritti dei coetanei autoctoni per diventare un cittadino francese e britannico. Culture non assimilabili non si integreranno mai, nemmeno con la cittadinanza facile.