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Roma, 25 mag – Secondo le statistiche del Viminale, tra i Paesi maggiori esportatori di immigrati, c’é il Bangladesh. Sono stati circa 70.000 gli immigrati bengalesi sbarcati sulle coste italiane negli ultimi 10 anni. Come è possibile un così elevato flusso migratoria da uno Stato asiatico non in guerra verso l’Italia? I bengalesi partono regolarmente con il proprio passaporto da un aeroporto del Paese d’origine di solito verso l’Egitto o la Tunisia. Poi, proseguono il viaggio con la complicità dei trafficanti di esseri umani fino alla Libia, dove si imbarcano per raggiungere l’Italia. Come testimoniato da diversi bengalesi, l’itinerario viene organizzato da una vera e propria rete di broker di viaggio, i dalaal, i quali organizzano il viaggio aereo fino alla Tunisia o all’Egitto e il successivo trasporto verso le «game house» dei trafficanti in Libia. I dalaal sono dislocati in tutto il Bangladesh, come confermato da Faruk, un bengalese tornato nel proprio villaggio: «Non è difficile trovare un dalaal. Tutti ne conoscono qualcuno da qualche parte ed è facile per loro diffondere il loro messaggio».
Questi broker nascondono la propria attività illegale dietro a un paravento di liceità. La loro occupazione ufficiale è l’organizzazione di viaggi legali verso la Malesia, la Thailandia e il Medio Oriente. Il profitto derivante dal business dell’immigrazione clandestina non finisce solo nelle tasche dei dalaal locati in Bangladesh, dei trafficanti in Libia e della Ong Brac per la restituzione dei micro crediti erogati. Si stima che almeno mezzo milioni di bengalesi lascino il loro Paese ogni anno in cerca di lavoro all’estero, sia attraverso vie legali sia consegnandosi alla rete criminale. Questa forte emigrazione frutta allo Stato del Bangladesh circa 15 miliardi di dollari di rimesse all’anno.
Chi finanzia il costoso viaggio degli immigrati bengalesi? Anche la Ong Brac attraverso i migration loan, microcrediti da restituire successivamente. Tra i principali finanziatori di questa organizzazione, troviamo pure l’Unione europea, l’agenzia governativa statunitense Usaid, le Nazioni Unite…
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