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Roma, 21 ago – In un precedente articolo, avevo già documentato che l’Italia è il Paese dell’Unione europea che ha concesso più cittadinanze negli ultimi dieci anni. Nonostante ciò, la sinistra e i sorosiani di Più Europa si stanno organizzando per depositare un referendum riguardante la riforma la legge sulla cittadinanza: chiedono lo ius soli. Questo avviene mentre altri Paesi Ue stanno rendendo più restrittive le modalità di concessione della cittadinanza perché hanno già sperimentato le derive e le conseguenze della cittadinanza facile.
I reati commessi dai “nuovi italiani” spiegano perfettamente perché è indispensabile una legge sulla cittadinanza più restrittiva
L’ottenimento della cittadinanza è disciplinata dalla legge 5 febbraio 1992, n. 91, ovvero emanata prima del grande afflusso migratorio verso l’Italia. Per questo motivo, serve urgentemente una modifica di tale legge ma in senso restrittivo.
Ormai è palese che un pezzo di carta non certifichi l’integrazione nella società italiana. Lo documentano le quotidiane notizie di cronache. Due giorni fa, a Lodi, un 25enne senegalese con cittadinanza italiana ha colpito con un martello un tassista perché non voleva pagare il conto.
Sempre due giorni fa, a Formello, un 25enne marocchino con cittadinanza italiana ha accoltellato il proprietario della sua abitazione, durante una discussione sull’affitto. L’uomo è finito in ospedale in prognosi riservata Nel settembre del 2023, un 17enne senegalese con cittadinanza italiana venne condannato a sei anni e otto mesi di reclusione per aver stuprato una studentessa nella residenza Borsellino di Torino. «Impressionante brutalità, violenza fisica, psicologica e sessuale nel massimo grado», si leggeva nelle motivazioni della sentenza di condanna. Senza dimenticare le baby gang multietniche. Nel novembre del 2023, a Rovigo, undici marocchini con cittadinanza italiana dai 15 ai 16 anni, armati di machete, coltelli, spranghe e bottiglie, avevano organizzato una spedizione punitiva al luna park. Ritenendosi superiori alle leggi, il gruppo aveva pure pubblicato sui social network tale prodezza.
https://twitter.com/fratotolo2/status/1724362785138585906
Nel dicembre del 2023, nel piazzale di un centro commerciale a Casalecchio di Reno, erano volate coltellate e bottigliate durante il concerto abusivo del trapper Medy Cartier, al secolo El Marbouh Ermedhi, 22enne marocchino con cittadinanza italiana. Nel marzo seguente, il trapper è stato arrestato in seguito alla sentenza della Corte d’Appello sezione minori nel quale veniva condannato a una pena di 5 mesi e 20 giorni di reclusione per rapina e lesioni personali, reati commessi quando ancora minorenne.
Ormai è noto che la stragrande maggioranza dei membri delle baby gang è straniero o “nuovo italiano”. Basta ricordare la banda GBR che ha terrorizzato Verona, la «Gang Sant’Ottavio» di Torino, la Z4 e la «Ripamonti M5» di Milano, la «HB Hellbanianz» di Genova, la «Mafia di San Benedetto», la «Arab zone 90133» di Palermo. Una cosa che accomuna tutte le gang multietniche è la musica: da Baby Gang, 23enne marocchino con cittadinanza italiana già condannato in secondo grado a 2 anni e 9 mesi di reclusione, a Simba La Rue, 22enne tunisino con cittadinanza italiana condannato a 4 anni e 6 mesi. Entrambe le condanne derivano da una sparatoria avvenuta nel luglio del 2022 a Milano ai danni di una banda rivale.
Pure presunti terroristi avevano ottenuto la cittadinanza italiana
Nel maggio del 2024, è stato arrestato dalla Digos di Torino Halili Elmahdi, 29 anni marocchino con cittadinanza italiana, il quale era già finito in manette due volte, nel 2015 e nel 2018, con l’accusa di terrorismo e di legami con il Daesh, di cui portava avanti una campagna di radicalizzazione e proselitismo condotta sul web. Condannato nel 2019, con sentenza divenuta irrevocabile nel 2022, per aver partecipato all’organizzazione terroristica dello Stato Islamico, sia nel suo periodo di detenzione carceraria sia successivamente dopo essere tornato in libertà, aveva dichiarato con orgoglio di continuare ad appartenere all’Isis, «paventando più volte propositi bellicosi e violenti». A fine luglio del 2023, era stato scarcerato ma per intoppi burocratici non era stato espulso dal territorio nazionale.
Nell’ottobre del 2023, vennero arrestati a Milano due presunti terroristi affiliati all’Isis, i quali sembravano perfettamente integrati: il 49enne egiziano Gharib Hassan Nosair Mohamed Nosair, il quale era arrivato in Italia nel 2008, ottenendo poi un permesso di lungo soggiorno, e il 44enne connazionale Alaa Refaei, il quale era arrivato in Italia nel 2001 e, nel 2010, aveva ottenuto la cittadinanza italiana. Il primo faceva le pulizie nei condomini mentre il secondo, sposato con 4 figli, aveva un’impresa edile.