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Roma, 3 luglio – Nel libro “Emergenza antifascismo“, ho evidenziato chiaramente le violenze degli antagonisti dei centri sociali e degli anarchici, oltre a sottolineare le coccole del Partito Democratico a tali realtà , tra la destinazione dei fondi milionari del Pnrr e gli immobili comunali concessi a uso gratuito. Per questo motivo, non possiamo aspettarci duri strali del Pd contro i misfatti dei militanti antifascisti anche perché l’antifascismo è diventato l’unico legame che tiene unita l’accozzaglia della sinistra parlamentare.
Come ha dimostrato l’elezione alle europee di Ilaria Salis, i centri sociali sono un bacino di voti troppo vitale per i partiti di sinistra. Ciò rende impossibile una dovuta presa di distanza dalle violenze verbali e fisiche degli antagonisti. Inoltre, non bisogna dimenticare che spesso i palazzi occupati dall’estrema sinistra sono diventati spazi elettori: lo Spin Time di Roma si trasformò in una sezione del Pd dove i candidati alle primarie, compreso il sindaco poi eletto Roberto Gualtieri, si fronteggiarono per esporre i propri programmi.
E non ci possiamo aspettare nemmeno che la Commissione Segre, istituita per stigmatizzare l’intolleranza, il razzismo, l’antisemitismo e l’istigazione all’odio e alla violenza, analizzi con distacco ciò che veramente accade in Italia. Basta vedere chi l’ha fortemente voluta. Quindi, dopo essere passate completamente sottotraccia le manifestazioni dei collettivi di sinistra dal chiaro contenuto antisemita, la Commissione ora si concentrerà sull’inchiesta di Fanpage contro i ragazzi di Gioventù Nazionale. La stessa senatrice Liliana Segre è intervenuta sul caso della militanza giovanile di Fratelli d’Italia, affermando: «Ora alla mia età , dovrò rivedere ancora questo, dovrò essere cacciata dal mio Paese come sono già stata una volta?». Perché non ha posto la stessa domanda dopo aver visto le manifestazioni dell’estrema sinistra?
La sinistra, in questo caso quella francese, tace sulla canzone “No Pasaran” contro il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella. Prodotta da Dj Kore (Djamel Fezari di origine algerina) sotto la direzione artistica di Ramdane Touhami (di origine marocchina), tra i rapper troviamo Aurélien N’Zuzi Zola (di origine congolese), Sofiane Zerman (di origine algerina), Soso Maness (Sofien Hakim Manessour di origine algerina), Alkpote (Atef Kahlaoui di origine tunisina), Demi Portion (Rachid Daif di origine marocchina) e Ashe 22 (Hamza Khadraoui di origine algerina). Nel testo, frasi di odio e di istigazione alla violenza contro il partito di destra francese e i suoi esponenti: «Scopiamo la madre a Bardella», «Marine e Marion puttane, bastoniamo quelle cagne di strada», «Jordan sei morto», «Se i fasci passano, uscirò con un grande calibro». Se dovesse vincere al secondo turno Rassemblement National, probabilmente le banlieue si infiammeranno spalleggiate dall’estrema sinistra francese, come già successo lo scorso anno.
In sintesi, per la sinistra, l’istigazione all’odio e alla violenza esiste soltanto a destra e viene usata come arma per imporre la propria egemonia. Soprattutto quando non riesce a vincere alle elezioni e non riesce a governare grazie a soliti magheggi.
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