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Roma, 28 mag – Si è parlato diverse volte del pull factor prodotto dalle Ong davanti alle coste libiche, ovvero quel fattore che spinge i trafficanti di esseri umani a mettere in mare i barconi di immigrati quando, a poche miglia dalle spiagge, si aggirano le cosiddette navi umanitarie. Diversi documenti ufficiali hanno descritto perfettamente il fattore magnete delle Ong: dal rapporto di Eunavfor Med Operazione Sophia a quello del ministero dell’Interno tedesco, passando per la relazione di Frontex dove si leggeva che «i migranti che arrivano dalla Libia dichiarano costantemente di aver verificato, prima della partenza, la presenza delle Ong nell’area, spiegando che in assenza delle navi delle Ong nel Mediterraneo, molti rifiutano di partire».
L’ultimo documento in ordine cronologico, pubblicato nel febbraio del 2023, è stato quello dei servizi segreti italiani. «Sebbene nel corso del 2022, l’incremento più significativo dell’attività di soccorso in mare abbia riguardato le operazioni del Dispositivo istituzionale (ad esempio Frontex, Guardia Costiera, Guardia di Finanza), si registra anche l’aumento del soccorso in mare effettuato dalle navi Ong, principalmente in area SAR libica», affermava il rapporto degli 007 italiani che poi passava a contestualizzare come i trafficanti di esseri umani utilizzino i social network per promuovere il loro business criminale: «Le attività Sar (ricerca e salvataggio, ndr) vengono spesso pubblicizzate sui social network dai facilitatori dell’immigrazione irregolare quale garanzia di maggiore sicurezza del viaggio verso l’Europa». Infine, il documento dei servizi segreti documentava il pull factor delle navi delle Ong davanti alle coste libiche: «In tale contesto, la presenza di navigli Sar, infatti, rappresenta un vantaggio logistico per le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico dei migranti, permettendo loro di adeguare il modus operandi in funzione della possibilità di ridurre la qualità delle imbarcazioni utilizzate, aumentando correlativamente i profitti illeciti, ma esponendo a più concreto rischio di naufragio le persone imbarcate».
In articolo pubblicato su Il Primato Nazionale, avevo anche verificato che, quando sono presenti le navi delle Ong davanti alle coste libiche, partono più immigrati: nel 2022, senza navi delle Ong, sono partiti giornalmente dalla Libia una media di 155 immigrati mentre, con le navi delle Ong al largo delle coste libiche, sono partiti 251 immigrati, ovvero il 62 per cento in più di immigrati.