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Roma, 29 lug – Se volevano veramente inscenare un banchetto con Dioniso ma mezzo mondo (pure quello islamico) ha percepito quell’immagine come la parodia queer dell’Ultima Cena di Leonardo, possono anche far passare il concetto che chi ha capito male sia un ignorante. Rimane il fatto però che gli organizzatori della cerimonia di apertura delle Olimpiadi, il direttore artistico Thomas Jolly in primis, hanno completamente fallito nel loro obiettivo, ovvero quello di rappresentare un banchetto con Dioniso. Anche perché il puffo freak (quello che doveva rappresentare Dioniso) è stato calato sul cenacolo solo in un secondo momento, ben 44 minuti dopo.
La presunta errata percezione dell’Ultima Cena ha unito la destra e l’estrema sinistra francese, cristiani e islamici
Per una volta, la destra e la sinistra francese si sono unite nel condannare ciò che è parsa come la parodia dell’Ultima Cena. Jean-Luc Mélenchon è stato uno dei primi a scagliarsi contro la cerimonia di apertura delle Olimpiadi: «Non mi è piaciuta la presa in giro dell’Ultima Cena cristiana, l’ultimo pasto di Cristo e dei suoi discepoli (…) Mi chiedo: perché rischiare di ferire i credenti?». La condanna è arrivata anche dalla televisione pubblica algerina: «Doveva celebrare magnificamente i valori universali dello sport, invece la cerimonia di apertura è stata caratterizzata da scene oltraggiose e blasfeme».
Sebbene sia ancora latitante la presa di posizione della Conferenza Episcopale italiana, i vescovi francesi hanno prontamente pubblicato un comunicato: la cerimonia di apertura delle Olimpiadi «ha incluso scene di derisione e di scherno del cristianesimo che deploriamo profondamente. Pensiamo a tutti i cristiani di tutti i continenti che sono rimasti feriti dall’eccesso e dalla provocazione di certe scene. Ci auguriamo che comprendano che la celebrazione olimpica va ben oltre i pregiudizi ideologici di alcuni artisti». Intervistato da Il Messaggero, il cardinale Gerhard Mueller, eminente teologo di fama internazionale, ha tuonato: «L’ideologia del gender ormai introdotta ovunque condurrà allo stravolgimento dell’ordine naturale delle cose. È una china pericolosissima. La natura ha fatto due generi, maschio e femmina, e non quaranta. E la società occidentale se avallerà le dinamiche di questa ideologia totalitaria collasserà se sé stessa».
Fraintendimento o pavida retromarcia dopo le critiche?
Riassumendo, quell’immagine della cerimonia di apertura delle Olimpiadi è stata fraintesa trasversalmente. Addirittura dalla tv pubblica France Télévisions, la quale aveva pubblicato un post sui social network che celebrava quel banchetto di Dioniso come «une mise en Cène lé-gen-daire» (in francese, l’Ultima Cena di Leonardo è La Cène).
Secondo la drag queen Piche, tra i protagonisti della cerimonia di apertura delle Olimpiadi, l’utilizzo dell’Ultima Cena in quella scena «non è una provocazione» ma «una rappresentazione biblica che viene riutilizzata nella cultura pop da decenni e non ha mai rappresentato un problema». Pure la protagonista di quella messinscena, la dj queer e attivista Lgbt Barbara Butch, ha confermato sui social network che quel momento doveva diventare il «Nuovo Testamento gay».
Damien Gabriac, uno dei coautori della cerimonia, aveva confermato a Radio France che quella era l’Ultima Cena «queer». Insomma, proprio tutti hanno frainteso quello che avrebbe dovuto rappresentare un banchetto con Dioniso. Pure Libération, la testata di riferimento della sinistra francese, ha messo nero sui bianco: «Barbara Butch nei panni di un Gesù Cristo queer accompagnato dai suoi apostoli LGBT+». Il mattino seguente alla cerimonia di apertura, il Comitato olimpico ha indetto in tutta fretta una conferenza stampa dove Anne Descamps, direttrice esecutiva delle comunicazioni di Parigi 2024, si è scusata: «Chiaramente non c’è mai stata intenzione di mostrare mancanza di rispetto verso alcun gruppo religioso. Al contrario, intendevamo mostrare tolleranza e comunità. Se le persone si sono offese, allora ci dispiace».
Le critiche dell’intellighenzia francese
Non sono mancate nemmeno le critiche degli intellettuali francesi. In un’intervista a La Stampa, il saggista Pascal Bruckner, parlando di uno show macronista in una Francia divisa, ha obiettato che il Dioniso dipinto di blu era difficile da guardare: «Sono i limiti dell’inclusività». E sulla messinscena dell’Ultima Cena, ha affermato: «Sarebbe stata più convincente una parodia dell’Islam ma avrebbero ricevuto accuse di razzismo e minacce di morte. In Europa, si può deride e calpestare la religione cristiana ma appena si punzecchia quella musulmana si diventa degli spaventosi reazionari». Il filosofo Alain Finkielkraut ha commentato: «Il diluvio che si è abbattuto sulla Ville Lumière non può che essere una punizione divina. A qualcosa tutto questo male è giovato: dopo questa serata apocalittica, sono diventato credente».
La grandeur francese ridotta a un banchetto freak
Poteva essere un manifesto che mostrava in mondovisione la grandeur francese, nonostante un Paese spaccato a metà politicamente e socialmente, tra banlieue pronte alla rivolta e una comunità autoctona che cerca di riaffermare i valori della République. Invece, come sempre quando a dettare le regole è un’ideologia apertamente divisiva come quella woke, è stata una cerimonia di apertura che ha ulteriormente scisso i francesi e l’intera società occidentale. La martellate sessualizzazione delle persone e la categorizzazione degli individui in base all’orientamento sessuale è l’estrema deriva di questo Occidente, incapace di portare avanti i valori, l’identità, la storia e la cultura che lo hanno reso Occidente. A Parigi, peraltro, si è spalancata un’allarmante finestra di Overton, già vista in diversi pride: la partecipazione di una bambina ai banchetti queer.